16 altri prodotti nella stessa categoria: Cicerone LA NONA FILIPPICA. Narra di Lala, una bellissima Naiade, figlia di Almone, un fiumiciattolo romano che si getta nel Tevere. 2, 578. La Nemapress lancia il Premio Tacita Muta Nella giornata UNESCO per la difesa della Lingua Madre. ... - Ovidio - Fasti - II - - Renato Del Ponte - I Lari nel sistema spazio-temporale romano - in Arthos - vol. di Tacita Muta, per il suo mutismo. A Tacita Muta erano dedicati i Feralia, celebrati il 21 Febbraio, in occasione dei quali si sarebbe svolto un complesso rituale, minuziosamente descritto ancora da Ovidio (fast. Aen. Il mito è narrato da Ovidio nei Fasti: Naiade, figlia del fiumiciattolo Almone, che si getta nel Tevere sotto Roma, in origine si chiamava Lara o Lala, nome che deriva dal greco λαλέω, "parlare, chiacchierare". La donna nella città antica, Editori Riuniti, Roma 1985 Criniti N., Imbecillus sexus: la donna romana agli Tacita Musa. MUTA, Tacita, Larunda, Mània Muta, o Mutea, era la dea del silenzio. In magazzino 19 Articoli. VI 649-710). Ovidio racconta, nei “Fasti”, l’origine del culto di Tacita Muta: Lara o Lala è una gran bella ninfa, una naiade per la precisione, che Giove tenta di sedurre. Chantraine 1968= P. Chantraine, Dictionnaire Étymologique de la Langue Grecque. Meretrices - Cortigiane di Roma antica. Ovidio nei fasti ci racconta la storia dolorosa di una sfortunata ninfa. Lara era la Dea del silenzio, associata alle Dee italiche Tacita o Muta, e come tutte le Dee che chiedevano il silenzio, erano portatrici dei Sacri Misteri che chiedevano assoluta segretezza. Attraverso questo rito propiziatorio si intendeva evitare che nella città si diffondessero maldicenze. Ovidio ci racconta che, in questo giorno, oltre alle consuete offerte sulle tombe dei defunti, si svolgeva un rito dedicato alla dea Tacita ²; una vecchia attorniata da fanciulle poneva tre grani d’incenso sotto una porta, legava fili ad un fuso scuro e si metteva in bocca sette fave nere. Ovidio, nei Fasti, racconta della sua storia e del suo culto, che si fa risalire a Numa Pompilio. [1] Come dea del silenzio, Lala assunse così il nome di Tacita Muta e, come madre dei Lari, venne anche chiamata Acca, proprio perché la lettera h è muta. La povera ninfa fu duramente punita dal padre degli dei, poiché rivelò a sua sorella Giuturna i sentimenti che il dio nutriva per lei, salvandola dalle voglie del seduttore Giove. Tacita Muta era una ninfa, racconta Ovidio, che riferì alla sorella Giuturna i propositi di Giove, pronto a sedurla. Lala (dal greco “laleo” parlare). Tacita Muta era una dea infera onorata presso i romani. Il mito narra che fu ridotta al silenzio da Giove, tramite taglio della lingua, per punirla dei continui pettegolezzi che diffondeva. La povera ninfa fu duramente punita dal padre degli dei, poiché rivelò a sua sorella Giuturna i sentimenti che il dio nutriva per lei, salvandola dalle voglie del seduttore Giove. Il mito narra che fu ridotta al silenzio da Giove, tramite taglio della lingua, per punirla dei continui pettegolezzi che diffondeva. 1996),13-15: Tacita Muta era stata una ninfa, di nome Lala o Lara, alquanto chiacchierina. Tacita Musa aveva però un compito più ampio che proteggere semplicemente dalle dicerie e malelingue; era una dea degli inferi che presiedeva ai culti funebri intesi come trapasso da ciò che è semplicemente morto a ciò che diviene sostegno per nuova vita. Dall’unione fra Mercurio e Tacita Muta nacquero i Lari che avevano il compito di vegliare sui crocicchi e sulle case. Il suono della tibia tra culto, tradizione e mito (Ov. To browse Academia.edu and the wider internet faster and more securely, please take a few seconds to upgrade your browser. Il sonoro negato. Nel secondo libro dei Fasti (vv. Tacita Muta era una dea infera onorata presso i romani. Secondo Ovidio questa giornata costituiva il campo d’azione della dea Tacita Muta, dea infera e silenziosa, identificabile con la Madre dei Lari, Acca Larentia. Il suo culto era stato raccomandato dal re Numa Pompilio che aveva giudicato questa divinità necessaria all'istituzione del suo nuovo Stato. 6,00 € Tasse incluse Quantità. Ovidio racconta, nei “Fasti”, l’origine del culto di Tacita Muta: Lara o Lala è una gran bella ninfa, una naiade per la precisione, che Giove tenta di sedurre. Ovidio I FASTI libro I. Riferimento: 978-88-534-2129-6. You can download the paper by clicking the button above. MUTA, Tacita, Larunda, Mània Muta, o Mutea, era la dea del silenzio. Mostra di più » Silenzio Con silenzio (dal latino silentium, derivazione di silēre: "tacere, non far rumore") si intende la relativa o assoluta mancanza di suono o rumore; un ambiente che produca suono inferiore ai 20 decibel viene solitamente considerato silenzioso. I Romani unirono a questa festività quella dei Morti (i Feralia), sia perché Lara era accreditata come la madre dei Lari, sia perché, avendo la lingua mozzata, la dea era simbolo della morte, caratterizzata tra l'altro dall'eterno silenzio. Lara era la Dea del silenzio, associata alle Dee italiche Tacita o Muta, e come tutte le Dee che chiedevano il silenzio, erano portatrici dei Sacri Misteri che chiedevano assoluta segretezza. Secondo Ovidio questa giornata costituiva il campo d’azione della dea Tacita Muta, dea infera e silenziosa, identificabile con la Madre dei Lari, Acca Larentia. fast. Enter the email address you signed up with and we'll email you a reset link. A Tacita Muta erano dedicati i Feralia, celebrati il 21 Febbraio, in occasione dei quali si sarebbe svolto un complesso rituale, ... 5 Il rituale di espulsione dei lemures è accuratamente descritto da Ovidio (fast. Lala (dal greco “laleo” parlare). 1-23, Mai dire Maia. Da quest'atto nacquero due gemelli, i Lares compitales, ai quali, nella religione dell'antica Roma, era affidato il compito di vigilare le strade della città. 3,7). Emblematica è la figura di Tacita Muta, una divinità romana degli inferi, che veniva celebrata ogni 21 febbraio come dea del Silenzio. Ovidio nei fasti ci racconta la storia dolorosa di una sfortunata ninfa. I Fasti di P. Ovidio Nasone tradotti in terza rima dal testo latino ripurgato, ed illustrato con note dal dottor Giambatista Bianchi di Siena .. by Publius Ovidius Naso. I LARI FIGLI DI LARA : Secondo la tradizione Lara era la ninfa dell'Almone, affluente del Tevere che sgorga dai Colli Albani. Lara parlava, svelava i suoi pensieri, comunicava, ma secondo l’opinione pubblica, la parola non rientrava fra le virtù femminili. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 10 ott 2017 alle 17:43. La storia di Tacita Muta l’avevo conosciuta qualche anno fa grazie al racconto che la sensibilità di Neria De Giovanni ha riportato alla nostra attenzione con un piccolo denso testo dedicato al mito di una ninfa (Tacita Muta, la dea del silenzio, Nemapress Alghero 2018) a cui è dedicato il premio valorizza le lingue minoritarie. Narra di Lala, una bellissima Naiade, figlia di Almone, un fiumiciattolo romano che si getta nel Tevere. Donne romane da Tacita a Sulpicia, Feltrinelli, Milano 2003 (prima ed. Giove le fece mozzare la lingua e l'affidò a Mercurio perché la conducesse agli Inferi. Strettamente informative sono le note di commento al testo dell 'Aetna, in un’edizione divulgativa con traduzione di altro autore. Un'ipotesi sulla causa dell'esilio di Ovidio e sul nome segreto di Roma. Cantarella 1985 = E. Cantarella, Tacita muta. Riferimenti Specifici. Modelli femminili in Ovidio. Nicoletta Francesca Berrino, La loquacità di Tacita Muta e la maena di Ovidio fast. E veniamo al secondo testo, del latino Ovidio (Fasti II, 583-616), di cui riferisce magistralmente Eva Cantarella, Passato prossimo. Di lei si invaghì Giove. Ovidio narra ancora nei “Fasti”come si è generato il mito di Tacita Muta. Peccato che lei vada a raccontare la cosa a sua sorella e, fatto gravissimo, anche alla dea Giunone, ovvero la legittima e gelosa moglie di Giove che, per punirla le strappa la lingua. Nel calendario romano più arcaico, febbraio era l’ultimo mese dell’anno e, per i Romani, era un mese dedicato ai riti di purificazione e al culto dei morti che, approfittando di questo periodo di intervallo tra l’inizio e la fine di due cicli temporali, potevano ritornare nel mondo dei vivi. A tal proposito Ovidio racconta il rito propiziatorio dedicato alla dea Tacita Muta, il cui culto era stato inaugurato dal secondo re di Roma, Numa Pompilio, che riteneva utile l’istituzione di una tale divinità per fornire fondamenti religiosi e sociali alla nascente monarchia. Tácita, o la diosa Muta, aparece mencionada en los Fastos de Ovidio (II, 583-616) con el nombre de Lara. Società e cultura della Cisalpina alle soglie dell’impero, Grafo, Brescia 1994 Duby G. - Perrot M. (a cura di), Storia delle donne. 2, unità 5 Ovidio La storia delle donne, p. 386, Lusso, moda, cosmesi femminile nella Roma di Augusto Per approfondire Cantarella E.L’ambiguo malanno, , Editori Riuniti, Roma 1981 Ead., Tacita Muta. Il Medea , vol. La si identifica alle volte come sposa di Mercurio (Hermes greco), dio dei crocicchi e della prosperità, e madre dei Lari. Tacita muta, dea di un Silenzio da cui nasce la vita, simbolo della parola che custodisce il focolare, che trasmette alle nuove generazioni la bellezza e la sacralità della lingua e della forza materna. Cookies strettamente necessari Questi cookie sono richiesti per le funzionalità di base del sito e sono, pertanto, sempre abilitati. Esisteva addirittura un nume tutelare specifico per il silenzio femminile, Tacita Muta, ninfa punita da Giove che le strappò la lingua poiché aveva parlato troppo, rivelando l’amore del dio nei confronti di sua sorella. I Fasti di P. Ovidio Nasone tradotti in terza rima dal testo latino ripurgato, ed illustrato con note dal dottor Giambatista Bianchi di Siena .. by Publius Ovidius Naso. Nata dal fiume Almone, come ci racconta Ovidio, fu trasformata in divinità infera per ordine di Giove. Le nuore di Tarquinio (fast. Latte 1960: 99; Scullard 1981: 118-119; Sabbatucci 1988: 164-170). Per spiegare come una “chiacchierona” diventi “muta” Ovidio inventa una storia di amori divini che potrebbe benissimo essere aggiunta alle sue Metamorfosi e che, effettivamente, presenta vistose analogie con altre storie greche in esse raccontate. La Nemapress lancia il Premio Tacita Muta Nella giornata UNESCO per la difesa della Lingua Madre. V, 419-444; cfr. Ade (regno) Ade (Hádēs) identifica il regno delle anime greche e romane (chiamato anche Orco o Averno). Tacita è la dea del silenzio, Muta appunto. Questa dea misteriosa governava i culti funebri ed era connessa al periodo calendariale che alla fine di febbraio segnava il passaggio dal vecchio al nuovo anno. Sorry, preview is currently unavailable. 2,261). Appare interessante l’indicazione specifica del tipo di pesce usato per il sacrificio, la "maena", la cui scelta da parte del poeta non è dettata da ragioni metriche. Cantarella 1996 = E. Cantarella, Passato prossimo. II, 583-616), chiamata in origine Lara, dal verbo λαλεῖν chiacchierare, la figlia del fiume Almone assunse il nome parlante di Tacita dopoché le fu strappata la lingua per ordine di Giove che intendeva così punirla Ovidio (Ovid. Alberto Borgogno, Contributi per una edizione degli Ephesiaca di Senofonte Efesio. Come ricordato da Ovidio (fast. Tacita Muta non è altri che Lara, una ninfa alla quale Giove ha strappato la lingua perchè “ha parlato troppo”: difatti Lara avvisa sia la sorella Giuturna che la moglie di Giove, Giunone, del fatto che Giove intende possedere Giuturna, rovinando così i piani al dio. I, n. 1 (Giugno/June 2015) Ciro Parodo, Angerona e il silenzio del confine Tacita e, come vedremo, ad Acca Larentia – della mater Larum (Tabeling 1932: 16-68). La si identifica alle volte come sposa di Mercurio (Hermes greco), dio dei crocicchi e della prosperità, e madre dei Lari. Nata dal fiume Almone, come ci racconta Ovidio, fu trasformata in divinità infera per ordine di Giove. Lo scritto, tutt’ora al vaglio di un’ampia schiera di cattedratici, narrerebbe in prima persona il mito di un’antica divinità romana: Tacita Muta, dea del silenzio. Ovidio, nei Fasti, racconta della sua storia e del suo culto, che si fa risalire a Numa Pompilio. Questo prevedeva che una vecchia attorniata da fanciulle ponesse tre grani d'incenso sotto la porta, legasse fili ad un fuso scuro e si mettesse in bocca sette fave nere. Ead., Tacita Muta. II, III) ci narra la sua storia: in principio si chiamava Lara (dal greco laleo = parlare ). Dettagli del prodotto; Riferimento 978-88-534-2129-6. Modelli femminili in Ovidio: due note di lettura a Metamorfosi e Fasti 389 virgo Camilla17 si sostituisce in Ovidio il suo disincantato humour, che mette in luce il fascino ambiguo della veloce Atalanta, il cui cul- tus, per quanto raffinato, non riesce a farne dimenticare il lato androgi- no e insinua dubbi sul suo sex-appeal. Tacita è la dea del silenzio, Muta appunto. 2. Proprio per il suo troppo parlare, fu punita da Giove, irritato perché aveva rivelato alla sorella Giuturna e a Giunone le mire che il dio nutriva su di lei. Zitta due volte. 571-582) Ovidio descrive il sacrificio in onore di Tacita Muta, divinità dell’oltretomba identificata con la "mater Larum". 571-582) Ovidio descrive il sacrificio in onore di Tacita Muta, divinità dell’oltretomba identificata con la "mater Larum". La loquacità di Tacita Muta e la "maena" di Ovidio (Fasti 2, 578) more by Nicoletta Francesca Berrino Nel secondo libro dei Fasti (vv. (a cura di), Catullo e Sirmione. Strettamente informative sono le note di commento al testo dell 'Aetna, in un’edizione divulgativa con traduzione di altro autore. Veniva onorata durante le Parentalia, il 18 febbraio o il 21 febbraio. Il 27 aprile u.s. presso la sede UnAR è stato presentato a cura del Cenacolo dei Siciliani il volume di Domenico Augenti dal titolo Meretrices.Cortigiane di Roma antica.Il volume è uno studio sul fenomeno della prostituzione in età romana e mette in luce la condizione servile dalla quasi totalità delle donne che furono dedite a quell’attività. Virgilio: silentia tacitae lunae, “silenzi di una tacita luna” simulacra: anche statue, significato ekfrastico senta: il nome è sentis, cioè pruno, rovo, aspetto tipico del locus horridus. Di lei si invaghì Giove. Donne romane da Tacita a Sulpicia, Feltrinelli, Milano 1996. II, III) ci narra la sua storia: in principio si chiamava Lara (dal greco laleo = parlare ). Pubblicato il 22 giugno 2007 da maredellaluna. Academia.edu no longer supports Internet Explorer. un lato, Tibullo, Properzio e Ovidio dall’altro. La donna nella città antica, Editori Riuniti, Roma 1985 Criniti N., Imbecillus sexus: la donna romana agli albori dell’impero, in Id. Ovidio nei fasti ci racconta la storia dolorosa di una sfortunata ninfa. local_grocery_store Aggiungi al carrello Condividi. Grazie all’esame di una serie di testi latini e di un’importante testimonianza epigrafica (CIL, IX, 4599), nel contributo si tenta di dimostrare l’indole lunare della Diva Angerona e di Tacita Muta, celebrate rispettivamente nei Divalia del 21 dicembre nel momento critico del solstizio invernale (bruma), quindi il 21 febbraio in una simmetria temporale certo significativa. Lala, orgogliosa di tale fatto, informò sua sorella Giuturna e, presumibilmente con molta presunzione, anche Giunone, gelosissima moglie di Giove. Nel secondo libro dei Fasti (vv. Tempi e spazi liminari di una dea romana muta, in Medea, vol. Rivista di Letteratura Euterpe n°27 Agosto 2018 "Il coraggio delle donne: profili ed esperienze femminili nella storia, letteratura, arte" Ass. El poeta narra la historia de esta náyade que advirtió a su hermana Yuturna del peligro que se cernía sobre ella «aléjate de las orillas» y se compadeció de Juno, la esposa de Júpiter, de las lascivas intenciones del mayor de los dioses del panteón romano. Lala (dal greco “laleo” parlare). I, n. 1, 2015, pp. Ovidio ci racconta che Tacita era una ninfa, il cui nome in principio era Lara, o anche Lala, un nome derivato dal verbo “laleo”, che in greco significa “parlare, chiacchierare”. 18 relazioni: Ade (regno), Calendario romano, Eziologia, Familia, Febbraio, Feralia, Festività romane, Giove (divinità), Giunone, Giuturna, Lari (divinità), Mercurio (divinità), Publio Ovidio Nasone, Religione romana, Roma (città antica), Tacita Muta, 13 febbraio, 21 febbraio. Issuu is a digital publishing platform that makes it simple to publish magazines, catalogs, newspapers, books, and more online. https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Tacita_Muta&oldid=91901159, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. I contributi dedicati alla storia di Tacita Muta nei Fasti di Ovidio (2003) e alla figura dello struzzo (2005) documentano una apprezzabile varietà di interessi. Nella mitologia romana Tacita Muta o Dea Tacita è la dea degli inferi che personifica il silenzio. Cenni sulle divinità del silenzio nel pantheon romano, C. Parodo, Angerona e il silenzio del confine. Durante il percorso, Mercurio se ne innamorò ed ebbe con lei rapporti carnali. Domani, 18 febbraio, nell’antica Roma era il giorno sacro a Tacita, o Tacita Muta, dea del silenzio, della sospensione dei discorsi non amichevoli e delle malelingue. Fast. Enrico Di Lorenzo, Omero nell'ode di Asterie di Orazio (carm. Tweet; Un mito latino ricordato anche dal poeta Ovidio, narra della ninfa Lala, che era bellissima, ma come dice il suo nome che deriva dal verbo greco “chiacchierare”, parlava.. troppo. Nella mitologia romana Tacita Muta o Dea Tacita è la dea degli inferi che personifica il silenzio.