Al ritorno a Genova Chiorri, negli anni bui della serie B, è l’autentico raggio di sole che illumina le domeniche dei tifosi blucerchiati. Come raccontato all’inizio entra nell’affare Vialli, va a Cremona dove gioca 8 stagioni. Alviero scoppia in un pianto inconsolabile. Vive a L’Avana, capitale di Cuba, città nella quale “ozio, non faccio niente e mi piace non fare niente”. Alviero Chiorri (Roma, 2 marzo 1959) è stato uno dei tanti talenti discontinui e a volte intemperanti del nostro calcio. Una persona meravigliosa” è il ricordo di Chiorri che aggiunge “Ci furono un paio di club importanti che si interessarono a me in quegli anni. Accompagnato da tanti amici con le mie stesse passioni. E così il giorno del nostro ritorno in Serie A, il 23 settembre del 1984, mi convinsi a tornare a vedere la squadra della mia città. Andrà via da Coverciano scortato da due carabinieri. “Luzzara aveva da poco perso un figlio. NADIA COMANECI e "Il suo corpo che cambia". : non volevo piegarmi ai compromessi, non l’avrei mai fatto”. Il suo nome era Alviero Chiorri ma era da un po’ di tempo che non si sentiva più parlare di lui. Alviero, che si è da poco ripreso dal suo difficile periodo, viene aggregato alla squadra. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website. Figli di un dieci minore: Alviero Chiorri, un marziano tra Baggio e Mancini. Faccio riferimento ad Alviero Chiorri: nelle sue giocate racchiudeva tutto, era geniale. Navigando sul sito accetti il loro utilizzo, Chi è Clotet, il pupillo di Cellino che piace a Bielsa e Guardiola, Roma Spezia, perché i giallorossi perderanno a tavolino, Da Venezia alla Fiorentina: chi è Youssef Maleh, Rinnovi, acquisti sbagliati, Ligue 1 che sfugge: tutti i problemi del PSG, Dalle rose allargate agli arbitri: cosa cambia in vista degli Europei 2021, Anche in Scozia si studia l’ipotesi delle squadre B. Una delle “stranezze” di Chiorri è quella legata all’uso degli scarpini durante le partite. Per offrirti il miglior servizio possibile, in questo sito utilizziamo i cookies, continuando la navigazione ne autorizzi l'uso. Ci scommetto il mio gatto persiano, non lo faranno mai questo libro. Ad appena 33 anni e senza aver mai dimostrato di poter diventare il fenomeno che avrebbe dovuto essere, Chiorri dà l’addio al calcio. Stagioni che lo hanno visto conquistare due promozioni in Serie A ma anche fermarsi per combattere una malattia viscida e strisciante come la depressione. Dopo anni per Alviero Chiorri si chiuse quindi il capitolo alla Sampdoria. Quando mi salutò aveva le lacrime agli occhi e mi disse: ‘Alviero, sei stata la più grande delusione della mia vita‘. E io sono già follemente innamorato di questo mancino romano che il Dio del pallone, non si sa per quale strano destino, ha deciso di fare arrivare qua da noi, in mezzo alla nebbia della Pianura Padana. RICARDO BOCHINI: Quando il calcio era poesia. “Macina tecnicamente era il migliore di tutti. Ci mette un attimo a far capire a tutti che è un fuoriclasse, di quelli autentici, di quelli che ti cambiano il corso delle partite. Alviero Chiorri, l'ultimo dei romantici - via Storie di Calcio Genova, stadio Luigi Ferraris, 28 novembre 1982. Sei Stato la piu’ grande delusione della mia vita: con la tua tecnica chissa’ dove saresti potuto arrivare…» – Rimpianti? Nella sinistra invece mi occorreva qualcosa di più leggero e morbido nel piede con il quale dovevo creare le giocate.”. Alla fine vincerà la pigrizia. Potrebbe essere la stagione della sua definitiva consacrazione ma dopo un eccellente avvio stavolta è un brutto infortunio a tenerlo lontano dal campo per parecchi mesi. “Mister ma c’è un giocatore tra quelli con cui ha giocato o che ha allenato che avrebbe meritato molto di più di quanto ottenuto ? TOM PRYCE: La tragica fine del "re della pioggia". “Alviero sei stato la più grande delusione della mia vita”. Chiorri finisce per una stagione al Bologna. Anzi una volta a fare gol è il suo marcatore storico Fabrizio Gorin, ed è la beffa delle beffe. Ci penso io”. Sandali, bermuda e camicia a fiori. Per fortuna di Chiorri a Cremona a volerlo c’è un’altra meravigliosa figura di presidente, Domenico Luzzara. Lui giocava per “noi”, per la gente che lo andava a vedere. Non a caso, dal 1994, Alviero Chiorri ha deciso di staccare con il calcio italiano e con il Paese stesso. ( Chiudi sessione /  […] Alviero Chiorri lascia a 32 anni con la […] ADOLFO GAICH, IL TANQUE CON LA SERIE A NEL DESTINO. Il Presidente Mantovani gli comunica che è stato inserito nella trattativa per l’arrivo di Gianluca Vialli. Dopo l’esordio per Chiorri arrivò un poker di stagioni sempre da titolare alla Sampdoria, seppur in Serie B: il ragazzo, giovane e voglioso di mettersi in mostra, divenne in breve tempo l’idolo di Marassi, nonostante una mancanza di maturità nella gestione sportiva personale e alcune intemperanze difficili da digerire. Nella trattativa, insieme ad un bel po’ di milioni, la squadra blucerchiata aveva inserito un calciatore di cui qualche anno prima si parlava in termini molto lusinghieri. Alviero Chiorri stacca di testa – FOTO: Twitter. Nel suo ruolo è arrivato Roberto Mancini, che aveva già trovato a Bologna, e per lui le chance sono limitate. Come ad Ulivieri anche a quest’ultimo qualche tempo fa venne fatta una domanda simile. Alla Samp fa parecchi anni di B, qualcosa di A. Gioca un po’ di derby, ne vince alcuni senza riuscire a segnare mai. E che il Milan perdesse o vincesse non me ne poteva fregare di meno ! Modifica ), Mandami una notifica per nuovi articoli via e-mail. These cookies will be stored in your browser only with your consent. Un rigore ed una punizione dal limite: procurati entrambi da due giocate sublimi del riccioluto numero 11 che arriva dalla Sampdoria. Sulla punizione seguente segnamo il gol del 2 a 0. “Io ero il classico mancino puro, che usa il destro solo per reggersi in piedi. “Certo che se qualche volta la passasse prima la palla quel testone di un bresciano !” sbottava qualcuno quando il quarto o il quinto giocatore avversario riusciva magari a togliergli la palla. Nato a Roma nel marzo del 1959 viene prelevato dalla Sampdoria dalla sua piccola società, la Pro Roma, quando ha ancora solo 15 anni. Immaturo, anarchico e indisciplinato. Le sue insistenza finirono per farmi cedere. E non può farlo banalmente. È la prima volta che Chiorri torna a Genova dalla sua partita di addio nel 1992. Non c’è solo Ulivieri tra i grandi estimatori di Chiorri. Quando Bersellini mi chiamò per il raduno in prima squadra mi presentai con catenina d’oro, bermuda e sandali…non avevo la testa per fare il professionista, volevo solo divertirmi, giocavo semplicemente per farmi apprezzare dal pubblico”, ammetterà lo stesso Chiorri in svariate interviste rilasciate alla stampa. "Il calcio é la cosa più importante delle cose meno importanti". “Mi ritirai perché. Nell’anno trascorso a Bologna e condizionato da un grave infortunio si trovò a giocare con altre due delle più grandi promesse del calcio italiano di allora. ALVIERO CHIORRI: Il “Maverick” italiano “Quando nasci e vivi in una piccola città della provincia lombarda e ti capita di amare visceralmente il calcio... Remo Gandolfi Vorrei tanto riprovarci con la testa di adesso: ci sarebbe da divertirsi!”. La partita non si sblocca e a pochi minuti dal termine dei supplementari viene mandato in campo con il solo scopo di avere un rigorista affidabile. E quel portone per Chiorri ha il nome della Cremonese. Chiorri, l'ultimo dei romantici Il "Fu Mattia Pascal" del calcio è ricomparso. Una persona meravigliosa” è il ricordo di Chiorri che aggiunge “Ci furono un paio di club importanti che si … Si affezionò tantissimo a me, c’era sempre quando ne … Mi chiama Mantovani con le lacrime agli occhi: Alviero, ti devo cedere. La Sampdoria è in Serie B e fatica a risalire. Sono quelle occasioni ufficiali dove tutto è organizzato da un protocollo sobrio e rigido. Glielo dice con le lacrime agli occhi. La stagione successiva è ancora peggiore. Lo erano anche Baggio e Mancini, ma lui un po’ di più. Esistenza pirandelliana quella di Alviero Chiorri che tra essere uno o centomila a 33 anni, preferì smettere e diventare «nessuno». Stiamo parlando di Alviero Chiorri. “Sono stato il primo nell’album Panini fotografato con l’orecchino !” ricorda ancora oggi con orgoglio Alviero. Per fortuna di Chiorri a Cremona a volerlo c’è un’altra meravigliosa figura di presidente, Domenico Luzzara. Nello spareggio per la promozione il mister mi mette dentro nella lotteria dei rigori per tirare: sbaglio e mi crolla il mondo addosso. LAYNE STALEY: Troppo fragile per questo mondo. Persone che si chiamano Alviero Chiorri Trova i tuoi amici su Facebook Accedi o iscriviti a Facebook per connetterti con amici, familiari e persone che conosci. Di classe , Alviero, ne aveva da vendere , tanto che a diciassette anni e mezzo, l'allenatore Bersellini lo fa debuttare nella Samp contro il Torino. “Ma … ci scusi Ulivieri” riprese il giornalista in evidente disagio “ma forse dimentica che lei ha allenato Beppe Signori, Roberto Mancini e Roberto Baggio”. “È un pazzo furioso”, solo che a dirlo non il calciatore di serie A al musicista di successo della band, ma il contrario. Si chiama Alviero Chiorri. Non a caso, dal 1994, Alviero Chiorri ha deciso di staccare con il calcio italiano e con il Paese stesso. “Nella stagione 1988/1989 non stavo più bene. Si ferma improvvisamente e si gira, sempre con il pallone incollato ai piedi, come a cercare aiuto dalle retrovie. Poi con una improvvisa “veronica” salta tre avversari in un fazzoletto prima di puntare deciso l’area avversaria. Nello spareggio per lui c’è solo un posto in panchina. In molti hanno avuto stima delle sue immense qualità (nel 2015 Renzo Ulivieri affermò che fosse stato più forte di Mancini e Baggio) ma altrettante persone hanno dovuto arrendersi alla sregolatezza di questo spirito plasmato per lottare contro il sistema. Ma, si sa, chiusa una porta si apre un portone. Saranno in molti tra quelli che non sono già negli “anta” a rimanere spiazzati. E quel portone per Chiorri ha il nome della Cremonese. Giornalista pubblicista dal 2017. Mi si avvicinò però Rampulla: ‘Tranquillo Alviero, ci penso io’. Mi bastavano due finte di corpo, un dribbling e un paio dei suoi lanci millimetrici e io potevo tornarmene nella mia Cremona contento e appagato. Qui inizia bene ma poi, a causa di un infortunio, è costretto a saltare praticamente quasi tutte le gare del campionato, con i felsinei che retrocederanno in Serie B. Proprio al Bologna Chiorri incontrerà il giocatore che, in maniera del tutto involontaria, sarà il responsabile del suo addio definitivo alla Sampdoria: Roberto Mancini. Inevitabilmente, dunque, ci fu l’addio: “La Sampdoria stava crescendo, ma io non andavo di pari passo e a un certo punto il presidente Mantovani fu costretto a cedermi. Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. Leggi tutti gli articoli di remogandolfi. Parò due rigori e andammo in Serie A: ero finalmente rinato”. “Alviero sei stato la più grande delusione della mia vita”. Anche se abbiamo continuato a fare su e giù tra la serie A e la serie B, anche se ci sono state partite dove faceva arrabbiare per la sua testardaggine o per la sua abulia. Punta ? ci ritorni in mente *** 18ª puntata (continua) REGISTRATI / FAI LOGIN, PER TE SCONTI FINO al 20% SU MOLTISSIMI PRODOTTI Castanini rivela i suoi giocatori preferiti della Sampdoria di oggi e del passato Enrico Castanini, membro del CdA della Sampdoria, rivela quali sono i suoi calciatori preferiti nella storia blucerchiata e di quella attuale. Apatico, a tratti più bello che utile e con poca voglia di migliorarsi. “Paolo, se fosse bravo come dici mi spieghi cosa sarebbe venuto a fare da noi in provincia e per di più in una squadra al suo primo anno in Serie A dopo oltre mezzo secolo ?” gli dissi quel giorno senza troppo trasporto. Quando mi salutò aveva le lacrime agli occhi e mi disse: ‘. “E perché dovrebbe ?” rispondevo io. Ovviamente sapevo di chi stava parlando il mio amico. Si affezionò tantissimo a me, c’era sempre quando ne avevo bisogno.