La procura di Roma arresta, tra gli altri, Anna Di Silvio, madre di Dora e Mirella Casamonica e anche di Concetta, convivente con Pasquale Di Silvio. “Funerali grandiosi e scioccanti per il capo del clan mafioso dei Casamonica“, titola Le Monde, che riporta, tradotta in francese, la frase di uno dei poster affissi all’esterno della chiesa: “Ho conquistato Roma, ora conquisterò il Paradiso”. Non servono infiltrati o tecniche investigative sofisticate. Immagini che torneranno solo pochi anni fa, quando la polizia mostrò le case kitch e ricche durante le perquisizioni. Soprattutto ai politici vuole parlare: “E’ difficile che noi Casamonica facciamo un’intervista pero’ voglio rispondere alla politica, anche al signor Alfano, che noi siamo delle persone che rispettiamo la legge. E qui sta il problema». Spesso oggetto di indagini e retate, nel 2013 per loro anche una brutta storia che ha coinvolto un magistrato, Roberto Staffa, accusato di aver preteso favori sessuali dalla moglie di Consiglio Casamonica per liberare il marito. Un sequestro effettuato dai Carabinieri nel 2013 ai Casamonica: beni per 3 milioni di euro. Con gruppi e sottogruppi, clan alleati e fedeli anche fuori il raccordo anulare, da Ostia – con gli Spada – fino a Latina, dove i Ciarelli e Di Silvio controllano la città. Il 9 luglio del 2003, sul litorale pontino, a pochi passi dai bagnanti, una bomba uccise Ferdinando Di Silvio, esponente di una delle famiglie alleate con i Casamonica. Ma nè sul suo tavolo nè sul mio è arrivata una segnalazione in tempo utile. A volte basta il nome. Mai finiti all’epoca sotto i riflettori della giustizia come clan, avevano una famiglia numerosissima con centinaia di fratelli, cugini, zii e nipoti, e fedele fino all’ultimo senza mai sgarrare con la “Madama”. «Sono uno zingaro, vendo macchine», disse alla DIA nel 2004 quando era sospettato di associazione mafiosa. Risponde Luciano Casamonica, uomo di mezza eta’ ancora commosso, nipote di Vittorio: tutti usano macchine di lusso per i funerali, ce le hanno le pompe funebri. Una chiesa, la Don Bosco a Cinecittà, non nuova alle cronache. La Chiesa accoglie tutti: quando se ne va qualcuno soltanto Dio giudica, non la politica”. - Tutti i diritti riservati. Monsignor Pennisi, che nella sua diocesi ha negato funerali solenni ai capi della mafia, commenta "quel funerale trasformato... La prima tranche dell'inchiesta esplode il 2 dicembre 2014 e svela il "mondo di mezzo" di Carminati e soci. Quanto al funerale del boss Vittorio Casamonica, non è una prima volta. “Ma a chi abbiamo dato fastidio? E vogliono contare come tali. Il Pm è accusato oggi di concussione e tuttora a processo. A proposito, le ville del clan romano dovrebbe fotografarle. E così il funerale del padrino Vittorio è solo un pezzo – senza dubbio eclatante – che si aggiunge al mosaico di quella parte di Mafia Capitale più evidente. Ma l'ex commissario del Pd capitolino rilancia le sue accuse politiche, Periodici San Paolo S.r.l. Una carrozza antica trainata da cavalli e la musica del “Padrino” ad accompagnare il feretro: così sono iniziati i funerali di Vittorio Casamonica, 65enne, esponente di punta dell’omonimo clan romano, che si sono svolti nella chiesa di Don Bosco, nel quartiere Tuscolano a Roma. Se ha sbagliato ha sbagliato per la legge non per il Signore”. Vittorio Casamonica. Vedi le foto. La Dia accertò che da tempo i flussi finanziari dei Casamonica si erano trasferiti, attraverso operazioni sofisticate, in direzione del paradiso fiscale nel sud della Francia. A proposito, le ville del clan romano dovrebbe fotografarle. È la nostra cultura, quando uno muore si usano le carrozze e i cavalli. Sono le parole di Debora Cerreoni, collaboratrice di giustizia sentita come testimone nel maxiprocesso al gruppo criminale dei Casamonica che vede imputate 44 persone.. VIDEO - Casamonica, Salvini show alla demolizione della villa Ma a essere umiliata è stata anche la Chiesa. «Macchè mafia e mafia, non nego qualche errore del passato ma di mafia, usura e droga non voglio nemmeno sentir parlare». Da almeno vent'anni nessuno poteva dire di non sapere. Non ci si spara, meglio allearsi. Sono i Casamonica”. E serve a mandare un messaggio chiaro. Cod. A Vittorio piacevano tanto le feste e noi non volevamo fare una cosa di pianto e lacrime. E poi la droga, l'eroina, l'usura, l'estorsione. I due alleati principali – strettamente imparentati con i Casamonica – garantiscono gli affari anche lontano dalla zona sud della capitale, in un triangolo dove la criminalità organizzata sta crescendo senza sosta. Biografia Ha destato scalpore il funerale del boss 65enne, tenutosi il 20 agosto nella Basilica di San Giovanni Bosco a Roma Vittorio Casamonica. di Emiliano Federico Caruso Giuseppe Casamonica, considerato il boss dell'omonimo clan dopo la morte di Vittorio "Il re di Roma" nell'agosto del 2015, è stato ora condannato al regime di carcere duro. Ville incastonate tra case popolari nella zona compresa tra Tor Vergata e Anagnina, a conferma del radicamento del gruppo in quel territorio. CHI SONO I CASAMONICA Originari dell’Abruzzo, i Casamonica sono una famiglia di origine sinti trasformatasi, secondo la Procura antimafia, in un gruppo criminale da mille affiliati. Che però si piega quando uno gli viene a chiedere protezione: i soldi meglio ridarglieli, se c’è Carminati di mezzo. Vittorio Casamonica era considerato dalla stessa Questura un personaggio di secondo piano, non coinvolto attualmente in indagini e per questo “non attenzionato” dalla polizia giudiziaria. Vittorio Casamonica era già ritenuto il capo del clan e il suo nome era emerso nel corso di indagini della procura della capitale sull'infiltrazione dei gruppi di camorra. I cartelloni affissi sulla chiesa con lo zio sullo sfondo di San Pietro e il Colosseo che inneggia alla conquista di Roma, la banda che intona “Il Padrino”. «Solo il Questore poteva dare prescrizioni sulla cerimonia, qualora ci fossero stati i presupposti di legge. Joe Biden nuovo presidente degli Stati Uniti d'America. La Rolls Royce? Avevano le roulotte e la fame. "Non siamo l'Isis, non facciamo la guerra. I clienti non erano solo romani, gran parte dei giovani arrivavano dall'area dei Castelli romani, zona sotto l'influenza dei Senese e degli stessi Casamonica. Anche il funerale di Vittorio Casamonica è stato organizzato per affermare la supremazia della mafia sullo Stato, umiliandolo. I principali esponenti sono stati condannati qualche mese fa nel corso del processo Caronte, nato da un'indagine della squadra mobile della capitale pontina dopo una serie di ferimenti e omicidi. Sono le parole di Vittorino Casamonica, nipote del defunto Vittorio Casamonica, intervenuto ai microfoni de La Zanzara, su Radio24. Un set cinematografico a tutti gli effetti la cui sapiente regia è rimasta nell’ombra, sconosciuta addirittura al prete che ha celebrato la messa che alla richiesta di spiegazioni è caduto dalle nuvole: le sue competenze – come hanno spiegato anche dal vicariato – sono circoscritte a quanto accade all’interno della chiesa. Grembiulini a scuola: siete d'accordo o contrari? “Ho votato Marino come sindaco, è una brava persona”. E chi invece si litiga gli animali domestici. 6 Riviste San Paolo in Digitale - Abbonamento Mensile, Gazzetta d'Alba Digitale - Abbonamento Mensile, Gazzetta d'Alba Digitale - Abbonamento Annuale, 6 Riviste San Paolo in Digitale - Abbonamento Annuale, Famiglia Cristiana Digitale - Abbonamento Annuale, Famiglia Cristiana Digitale - Abbonamento Mensile, - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla, - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità, - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale, - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa), - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento. Siete d'accordo con la tesi di Elsa Fornero? Come Giovanni De Carlo, l’erede designato di Ernesto Diotallevi come uomo d’onore e luogotenente della mafia a Roma in una conversazione con il figlio (anche se poi spiegherà che lui stava solo parlando di donne), che abita a Piazza Cavour. Le loro ramificazioni arrivano fino ad Abruzzo, Molise e Nord Italia. E' iniziato così il racconto del giornalista napoletano Nello Trocchia che nel documentario “Casamonica - Le mani su Roma” , andato in onda ieri sera in prima tv su Nove e che vedrà trasmssa la seconda puntata lunedì 4 novembre, ha narrato la storia criminale e il potere di un clan che da tantissimi anni condiziona la vita della Capitale. “Pijamose Roma”, dicono ora loro, i Casamonica. Il corteo funebre partì dalla zona delle case popolari, territorio tradizionalmente controllato dal clan, per arrivare nella chiesa di Santa Maria Goretti: fu la risposta all'attentato. Lo sanno tutti qui, tutti i bar della Tuscolana. Sono comparsi anche nell’inchiesta di Mafia Capitale. È una lunga storia criminale, quella del clan Casamonica, che inizia a Roma e nel Lazio oltre 40 anni fa. Le attività illegali in cui è coinvolto il clan sono l'usura, con interessi dal 200% al 300% , il traffico di stupefacenti nei Paesi comunitari di Germania, Spagna, Paesi Bassi e Italia, l'influenza su elezioni comunali nel Lazioe sul sistema politico a livello regionale, la gestione di eventi, festivi e non, nel litorale capitolino. Le difficoltà investigative nascono dalla forte ramificazione e diffusione del gruppo. Non è la prima volta che Roma è teatro di un funerale come quello di Vittorio Casamonica. Un grande cartello che riunisce quel che rimane dei gruppi organizzati degli anni '70 – che hanno nella loro storia rapporti mai chiariti con l'eversione nera e alcuni apparati dello Stato – con gruppi di camorra di peso, quale i Senese, fino ad arrivare ai fedelissimi Casamonica. Uno di loro prende la stecca (20mila euro al mese) da Carminati per tenere sotto controllo i nomadi di Castel Romano. Perché Vittorio Casamonica, per chi ha partecipato alle sue esequie, non era semplicemente un uomo di 65 anni che ha perso la vita, ma un “Re di Roma”, che meritava saluti solenni: “Hai conquistato Roma, ora conquista il paradiso”. La gente che piange e applaude? L'ostentazione del potere, la forza mostrata a tutti, per continuare a dire “Qui comandiamo noi”. Sempre più spesso l'affare principale della famiglia è la droga, che si accompagna con l'usura e l'estorsione. “Io mi rivolgo anche al Papa perché siamo persone che amiamo Dio. Seppellito poi quando si scoprì che l’uomo ritratto nella foto aveva soltanto lo stesso nome del Luciano Casamonica conosciuto come boss, e aveva pagato il suo debito con la giustizia. A partire dalla metà degli anni Settanta il clan si è ramificato a Roma, diventando poi la ruota di scorta della Bandaccia nel quadrante orientale della città. Gli investigatori scoprono che il ruolo di punta nella gestione degli schemi finanziari spetta alle donne. Non all’esterno, dove l’anonimo “scenografo” aveva posizionato gigantografie del malavitoso e dato il via a musiche evocative (tra l’altro la colonna sonora del Padrino). Da allora le cronache giudiziarie sono fitte, con continue operazioni, arresti, sequestri. È accaduto dunque che, nel vuoto di una mattina di agosto, nell’inerte disattenzione riservata a quel funerale, neanche fosse una cerimonia in costume, i Casamonica non abbiano dovuto far altro che prendersi una chiesa, la don Bosco, nel cuore della loro “diocesi” criminale (Cinecittà, Roma Est) e occupare un proscenio che, dal dicembre scorso, aspetta solo di conoscere chi sarà l’erede e il garante dell’equilibrio spezzato dalla fine di Mafia Capitale. Roma, l'ex moglie di un Casamonica: «Milioni nascosti nei muri e botte, la mia vita con il clan» Italia > Primo Piano Mercoledì 29 Gennaio 2020 di Michela Allegri Niente elicottero, stavolta. Funerali come quello di Vittorio Casamonica non se ne vedono più da almeno vent’anni (vietati dai questori per ragioni di ordine pubblico) ma le processioni con gli ossequi ai boss resistono al tempo e … Il vero volto dei Casamonica Sono arrivati a Roma nei primi anni Sessanta. Biografo ufficiale della famiglia si presentò nel suo ufficio durante un’indagine per usura che aveva coinvolto Ferruccio Casamonica, rendendosi disponibile a ricostruire il complicato intreccio generazionale nel quale, disse, gli investigatori rischiavano di perdersi. A sud del Garigliano storie così sono storie di vita quotidiana. Luciano Casamonica ha 61 anni, ed è il nipote del defunto “re di Roma” scomparsa tre anni fa venendo celebrato in un funerale accompagnato dalla musica de “Il Padrino”. Il clan compare anche in Mafia Capitale, sia per il rapporto fra Massimo Carminati e Luciano Casamonica che per altro. E proprio a Latina c'è il precedente più eclatante del funerale di Vittorio Casamonica. La mafia è dentro la politica. In extremis, la mattina del 20 agosto, Rossi firma inoltre il permesso per Loreta Casamonica, nipote di Vittorio, anche lei ai domiciliari: alla donna viene concesso di uscire per 5 ore, dalle 9 alle 14, e anche in questo caso il documento, che arriva ai carabinieri di Roma Tor Vergata meno di due ore prima dell’inizio della cerimonia, viene contrassegnato dalla scritta “urgentissimo”. Pronunciarlo nelle vie delle borgate a sud di Roma fa capire cosa vuol dire il “mondo di mezzo”, quella metafora usata dalla procura di Roma per inchiodare il gruppo di Massimo Carminati. I funerali si tennero l'11 luglio, con la salma trasportata in carrozza e la presenza massiccia di gruppi sinti arrivati da tutta Italia. Vedi le foto. E alcuni “zingari”, raccontano le cronache dell’epoca, avevano bloccato la via Tuscolana con le loro auto, impedendo il passaggio. Il documento viene inviato dal presidente della prima sezione della Corte d’Appello Giorgio Maria Rossi alla tenenza di Ciampino, con la scritta a penna “urgentissimo”. A partire dalla metà degli anni Settanta il clan si è ramificato a Roma, diventando poi la ruota di scorta della Bandaccia. Sono loro – secondo l'accusa dell'epoca – a movimentare milioni di euro verso il Principato di Monaco. Non fosse altro, appunto, perché — come dicono loro — “nun se spigne un grammo de coca o fumo, a Roma” che i Casamonica non vogliano. Il 9 dicembre del 1992 in due autorimesse della zona sud – in via Giulio Agricola e in via Tito Labieno – la polizia trova il “garage di famiglia”: Jaguar, Ferrari, Rolls Royce, valutate, all'epoca, in qualche miliardo di lire. L’EPOPEA DELLA BANDA DELLA MAGLIANA Ma la storia dei Casamonica si intreccia con quella del collettivo criminale più famoso di Roma, la Banda della Magliana. Vedi le foto. «C'è stata più amplificazione mediatica che partecipazione di popolo. O,comunque, sappiano tutti che è con loro che dovranno fare i conti gli aspiranti padroni della città. E il suo non è soltanto il racconto di una feroce rete criminale ma più racconti, più storie unite da un filo conduttore che solleva il velo su una svista capitale, ovvero aver considerato i Casamonica degli sporchi zingari di periferia, con collari d’oro troppo vistosi, Ferrari, orecchino ma tutto sommato emarginati, lontani da ciò che si considerava “necessario” per parlare di clan vero e proprio. Polemica per i funerali di Vittorio Casamonica celebrati a Roma: carrozza, colonna sonora del Padrino e petali di rosa per il boss. Chi era Vittorio Casamonica La storia dei Casamonica si intreccia con quella del collettivo criminale più famoso di Roma, la Banda della Magliana. Ma anche allora era chiara l’importanza e l’influenza della famiglia Casamonica nella criminalità a Roma. Tutti noi Casamonica siamo cattolici. “Ma se io spendo una Rolls Royce o la Mercedes, siccome a lui a zio gli piaceva la Rolls giustamente non e’ che per cento o duecento euro uno si tira indietro per accontentare l’ultima volonta'”… E lo zio, lo ribadisce, mafioso non era. Chi merita di vincere Sanremo quest'anno? Vedi le foto. Ma non c’è solo questo, come racconta oggi il Corriere: Gli uffici della Procura di Roma hanno, da sempre, un pm specializzato. Il dominio di Vittorio Casamonica inizia negli anni Novanta e forse anche prima. Un trust che si allea e convive con la 'ndrangheta, presente negli investimenti nel centro della città e nel controllo delle piazze in tantissime borgate. La richiesta viene inoltrata dal legale di Antonio, Mario Giraldi, il 19 agosto, e viene accolta: l’imputato può “allontanarsi dalla propria abitazione alle ore 10 del 20 agosto 2015, per recarsi con i ptropri mezzi presso la chiesa di San Giovanni Bosco al Tuscolano, in Roma, e successivamente al cimitero del Verano, in Roma”, ma deve rientrare “alle ore 14 della stessa giornata”. Vittorio Casamonica. Uno stile quasi Casamonica, direi". Bastano poche ore di navigazione sui canali social, dove i bazar kitch dei Casamonica sono ostentati, mostrati come feticci di un potere conquistato in decenni di attività criminale. "I Casamonica mi hanno distrutto la vita.Non avevo sposato soltanto Massimiliano, ma tutto il clan". Una mafia che corre per la M maiuscola e nelle cui case i camini sono sempre accesi, anche in estate, perché si possa bruciare tutto quello che va bruciato quando alla porta bussano le guardie. Non era un affronto alla città” ha detto Luciano Casamonica, nipote del boss. Sinti abruzzesi di origine, arrivati a Roma negli anni '70, con una tradizione di “cavallari” secolare alle spalle, il grande clan dei Casamonica è partito dal basso. Non si può parlare di criticità del luogo». “Pijamose Roma” è l’epitaffio che ha consegnato all’Epica gli ultimi padroni assoluti della città, la Banda della Magliana. Vittorio Casamonica. Uno stile quasi Casamonica , direi . Un processo difficilissimo, che si è svolto in un clima di tensione, tra minacce velate e rinunce di avvocati. Nella zona di Latina da almeno vent'anni agiscono le famiglie Ciarelli e Di Silvio, attive nello spaccio di stupefacenti, nell'usura e nelle estorsioni. Vittorio Casamonica. Passa una decina di anni e le indagini iniziano a colpire il sistema di riciclaggio del clan. Ovunque c'è uno smartphone, pronto a pubblicare tutto su youtube. A partire dalla metà degli anni Settanta il clan si è ramificato a Roma, diventando poi la ruota di scorta della Bandaccia. Le immagini della cerimonia hanno fatto il giro del mondo: “Roma oltraggiata per i funerali in stile hollywoodiano del boss”, titola Fox News. Tensioni tra i parenti e i giornalisti alla messa per Vittorio Casamonica I parenti del boss riuniti per ricordare il defunto al centro del funerale show. Spiega ancora il nipote del patriarca: “Dicono che Vittorio era un boss, ma la mafia è un’altra cosa. La seconda tranche va a fondo nel "mondo di sopra" della politica e fa tremare l'amministrazione di Roma, Sul caso scontrini l'ex sindaco è stato scagionato da ogni accusa dopo sei anni di inchieste. O come Lo Curto, Franco Gambacurta, che invece è il padrone di Montespaccato, la borgata sulla Boccea dove comandano i calabresi, e le vie sono così strette perché le auto parcheggiate sono macchinoni troppo grandi. Ora “nun se spigne un grammo de coca o fumo, a Roma” che i Casamonica non vogliano. Voto a 16 anni: i ragazzi sono abbastanza maturi? Da almeno vent'anni nessuno poteva dire di non sapere. I Casamonica spuntano anche nell’inchiesta Mafia Capitale. “Allo stato – si legge nel comunicato – risulta noleggiato un velivolo commerciale di una società privata in via di individuazione che, per ordinarie modalità di sorvolo in un area non interessata a restrizioni di sicurezza, non necessita di autorizzazioni”. Vittorio Casamonica era già ritenuto il capo del clan e il suo nome era emerso nel corso di indagini della procura della capitale sull'infiltrazione dei gruppi di camorra. In seguito al sequestro di beni — fra cui ventitrè ville con piscina, Rolls-Royce, Ferrari e una pista da trotto — ci fu chi ipotizzò che la consulenza del biografo fosse finalizzata a trarre in salvo qualcosa, la pista da trotto forse. Arrestata anche la cognata di Vittorio, il Casamonica del funerale show: accusata di estorsione continuata commessa ai danni di vari commercianti tra Roma e i Castelli Romani dal 1999 al 2003. Il massimo del ridicolo, in questa situazione, sarebbe alla fine scoprire che… era tutto in regola. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 2.050.412,00 i.v. Non ha mai preso 50 euro di pizzo. Che il nemico si riduce invalido su una sedia a rotelle, spezzandogli le ossa una aduna,ma non gli si spara mai, perché sennò sono anni di galera. Dall'ordinanza con cui il gip ha disposto gli arresti nei confronti di 20 esponenti della famiglia, emergono ricatti e minacce per l'organizzazione delle esequie di Vittorio Casamonica Di HuffPost Chi era Vittorio Casamonica (e di cosa vive il suo clan) 21/08/2015 Droga, usura, estorsioni. In fondo, il funerale di Vittorio è stato solo un modo per ricordare che i vecchi mozza-orecchi cresciuti all’ombra di Enrico Nicoletti (il cassiere della Banda della Magliana), dello strozzo e del recupero crediti, si sono fatti grandi. Compleanni, fidanzamenti, alleanze, feste, matrimoni. C’è chi rivuole indietro il divano pagato a rate o l’abbonamento alla pay tv. All’epoca la presenza del pregiudicato Luciano Casamonica a una cena elettorale della cooperativa 29 giugno a cui era presente anche Gianni Alemanno fece scoppiare uno scandalo politico. “A un boss della mafia sono stati concessi funerali in stile hollywoodiano con un carro trainato da cavalli, petali di rose e la musica del Padrino”, racconta ai britannici il Daily Mail. Ieri invece le esequie da fiaba: con carrozza d’epoca trainata da 6 cavalli con il pennacchio nero, 12 Suv e limousine, il tutto coronato da una cascata di petali di rosa piovuti dal cielo (con la partecipazione straordinaria di un elicottero privato).
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