Durante il processo, la moglie, che lo sapeva coinvolto nelle vicende criminali ma non lo aveva mai denunciato, definì Roberto un uomo strano ed aggressivo, di carattere molto taciturno e schivo, che non frequentava molte persone, a parte i fratelli, e che passava gran parte del suo tempo a giocare con i videogiochi. Nato a Forlì, il 19 maggio 1954. Affidatevi alle mani esperte del nostro chef e passate dei momenti indimenticabili in compagnia delle nostre deliziose pietanze. Il 3 agosto 2006, Roberto Savi fece richiesta di concessione del provvedimento di grazia, al tribunale di Bologna[52]. Considerato dalla chiesa cattolica una setta eretica diffusa in Europa, che in Umbria fu legata a Bentivenga da Gubbio, i cui adepti sostenevano di essere impeccabili, cioè di non peccare pur compiendo azioni solitamente considerate peccaminose, in quanto investiti dallo Spirito Santo. Eseguirono un minuzioso lavoro di studio di ogni singolo delitto commesso dalla banda. Marino Occhipinti è stato quindi scarcerato, il 2 luglio 2018. Nato a Santa Sofia, il 25 febbraio 1965. I due fratelli Fabio e Roberto Savi alla lettura della sentenza nel processo per i delitti della Uno bianca. Il 20 giugno 2018, il suo avvocato, Milena Micele, ha presentato in udienza la documentazione a favore della libertà, che comprende le relazioni sul suo lavoro svolto fuori e dentro il carcere con la cooperativa Giotto. "Sarei in grado di dire molte altre cose - ha spiegato - Purtroppo non posso parlare perchè ho una famiglia. Fratelli Savi Snc - F.LLI SAVI S.N.C. [10][11] [1], Il nome deriva dal modello di automobile, la Fiat Uno, utilizzato in alcune delle loro azioni criminali, in quanto piuttosto facile da rubare e di difficile identificazione data l'estrema diffusione in quel periodo. Fece il poliziotto come Roberto, al momento dell'arresto prestava servizio … Subito dopo il primo colpo la banda mise a segno dodici rapine ai caselli in circa due mesi. [62] L'11 gennaio 2012, gli venne concessa la semilibertà[63]. La nostra filiale in Corea del Sud riferisce che, il 30 novembre 2018, 57 fratelli che erano in carcere sono stati rilasciati e si sono potuti ricongiungere ai loro familiari. Negli anni tra il 1987 al 1994 quelli della Uno Bianca, capeggiata dal maggiore dei fratelli Savi, Roberto, compiono più di 100 rapine e almeno 24 omicidi. Tutti ancora in prigione sono invece in fratelli Savi. Nell'ottobre 1987 organizzarono un tentativo di estorsione nei confronti di un autorivenditore riminese, Savino Grossi. Fratello minore di Roberto e Fabio. "Chi li ha fatti arrestare? La banda cominciò a compiere i suoi crimini dal 1987, dedicandosi nelle ore notturne alle rapine dei caselli autostradali lungo l'Autostrada A14. La Uno bianca coinvolta nel massacro fu abbandonata a San Lazzaro di Savena nel parcheggio di via Gramsci ed incendiata; uno dei sedili era sporco del sangue di Roberto Savi, rimasto lievemente ferito all'addome durante il conflitto a fuoco. Venne scarcerato nel 2008, dopo quattordici anni di reclusione, grazie all'indulto e alla legge Gozzini[60]. A Cesena, abita il senatore Libero Gualtieri, presidente della commissione stragi ora impegnato sulla vicenda Gladio. Dopo ventitré anni di carcere, ha beneficiato di un permesso premio nel febbraio 2017, per incontrare la madre ricoverata in gravissime condizioni di salute[58]. Alberto Savi, ha avuto un permesso premio. Da giovane militò come attivista nell'organizzazione di estrema destra Fronte della Gioventù.[46]. Il 23 ottobre 2010, Alberto Savi chiese di poter uscire dopo sedici anni scontati in carcere[57]. Basta. Membro minore della banda, prese però parte a un assalto a un furgone della Coop di Casalecchio di Reno, il 19 febbraio 1988, durante il quale morì una guardia giurata e per questo venne condannato all'ergastolo. La manovra fu interpretata dai criminali come un tentativo di registrare i numeri di targa e pertanto essi decisero di liquidare i carabinieri. Il 6 ottobre venne ucciso Primo Zecchi, la cui colpa fu quella di annotare il numero di targa della macchina dei criminali. Nell'ottobre del 2014, chiese di poter usufruire a posteriori del rito abbreviato, che avrebbe tramutato l'ergastolo in trenta anni di carcere[55]. I componenti della banda vennero tutti arrestati alla fine del 1994 e successivamente condannati. Nato a Forlì nel 1954, Roberto Savi lavorava in Questura a Bologna. Fece il poliziotto come Roberto, al momento dell'arresto prestava servizio presso il Commissariato di Rimini. Risultarono schegge impazzite di organi dello Stato sfuggite al controllo. “Fratelli Savi” è in grado di accontentare i gusti di tutte le età con naturalezza, leggerezza e semplicità, proponendo una vasta selezione di piatti, pizze, birre e vini. DI CLAUDIO E PIERO SAVI … Con l'intervento della Polizia scaturì un conflitto a fuoco durante il quale rimase gravemente ferito il sovrintendente Antonio Mosca, che sarebbe morto il 29 luglio 1989 dopo un lungo periodo di sofferenza. Recensione di Fawaz A. Gerges, Making the Arab World. - dice - Lo sanno bene le autorità italiane. Verso la metà del 1994, il pool dei magistrati riminesi fu sciolto e la direzione delle indagini venne consegnata ad un pool di magistrati a Roma. Iniziarono a sospettare che i componenti della banda potessero essere persone all'interno delle forze di polizia vista l'abilità dimostrata con le armi da fuoco, l'uso in diverse occasioni di armi non facilmente reperibili (come ad esempio i fucili Beretta AR 70/90 di Roberto Savi), l'apparente inafferrabilità del gruppo, probabilmente dovuta a una conoscenza del modus operandi delle forze dell'ordine, le tattiche usate nelle rapine e in casi come la strage del Pilastro, che ricordavano vere e proprie azioni militari, e diversi atteggiamenti tenuti nelle rapine e riferiti dai testimoni. [15][16], Il 23 dicembre 1990 la banda aprì il fuoco contro le roulotte che componevano il campo nomadi di Bologna in via Il 4 gennaio 2010, venne trasferito nel carcere di massima sicurezza di Spoleto. A Bologna, in via Mazzini, il 15 gennaio venne ferito gravemente Giancarlo Armorati, pensionato, durante una rapina ad un ufficio postale che causò altri quarantacinque feriti. Alla 26ª posizione dell'elenco compariva il nome di Roberto Savi che risultava possederne due, acquistati il 3 gennaio 1989 e il 27 dicembre 1990 (il secondo dunque, solo otto giorni prima della strage del Pilastro). Nella rapina al furgone portavalori rimase ferito anche Francesco Cataldi, collega di Beccari. [5] [38], Il 24 febbraio 1993 la banda si rese responsabile dell'omicidio di Massimiliano Valenti[36][39][40], un ragazzo di ventuno anni che aveva assistito a un cambio macchina della banda dopo una rapina in banca. Oltre ai fratelli Savi e ai poliziotti arrestati, ci sono altri complici ancora in giro. Somogy ha parlato al microfono di un cronista del Tg3 che per la seconda volta lo ha raggiunto a Budapest. Da questo momento, le indagini subirono uno sviluppo sempre più nitido, fino ad acclarare le responsabilità dei criminali, a cominciare dall'arresto di Roberto Savi. Roberto Savi possedeva una collezione di armi, regolarmente registrate, fra cui due Beretta AR 70[47], calibro .223 Remington, versione civile del fucile d'assalto Beretta AR70 calibro 5,56mmx45. Fratello minore di Roberto e Fabio. La banda della Uno bianca fu un'organizzazione criminale operante in Italia, in particolare nella regione Emilia-Romagna, che tra il 1987 e il 1994 commise 103 crimini, soprattutto rapine a mano armata, provocando la morte di ventiquattro persone e il ferimento di altre centodue. Gli inquirenti seguirono delle piste errate, che li portarono ad incriminare soggetti estranei alla vicenda: la Digos di Bologna dichiarò di avere una testimone oculare, tale Simonetta Bersani, che fornì indicazioni dirette sugli autori degli omicidi, accusando un pregiudicato, Peter Santagata, con dovizia di particolari, quali, ad esempio, “le fiamme che uscivano dalle mani del Santagata mentre sparava"[22][23]; il 20 giugno 1992 furono arrestati i due fratelli Peter e William Santagata e il camorrista Marco Medda (ex braccio destro di Raffaele Cutolo)[24][25], accusati di aver fatto parte del commando omicida[26], cui seguì una maxi-operazione con 191 arresti sul quartiere del Pilastro definita "Quinta mafia" per una serie di reati ulteriori connessi a quelli della Uno bianca, operazione condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Bologna che vi impiegò enormi energie investigative[27][28]. Il rivenditore fece finta di cedere al ricatto ma aveva già avvertito il commissariato di Rimini. Il figlio di Roberto Savi, capo della Banda della Uno Bianca, è stato arrestato dalla Guardia di finanza in aeroporto a Bologna. E non solo. Ad oggi non è ancora chiaro cosa abbia spinto i fratelli Savi a seminare terrore e morte e se ci fosse qualcuno o qualcosa a muovere i fili delle loro azioni. La super teste del processo alle cosche catanesi e siciliane, che oggi non vive piu' sotto protezione, e' stata interrogata dal pm Giovannini e dagli avvocati per i crimini di cui si sono autoaccusati i fratelli Savi. Membro minore della banda, partecipò solamente alle prime rapine, che si conclusero senza omicidi. I tre furono finiti con un colpo alla nuca. Processo. Pochi minuti dopo a Trebbo di Reno la banda uccise Paride Pedini, che si era avvicinato alla Uno bianca appena abbandonata con le portiere aperte. Quella cassetta l' hanno vista in molti. [32], Il 2 maggio 1991, in un'armeria di Bologna, vennero uccisi Licia Ansaloni, titolare dell'esercizio, e Pietro Capolungo, carabiniere in pensione. Sconta l'ergastolo dal 26 novembre 1994. Baglioni e Costanza fecero poi una considerazione che si rivelerà fondamentale: i banditi conoscevano troppo bene le abitudini dei dipendenti delle banche assaltate; questo significava che svolgevano una puntigliosa opera di documentazione e di controllo prima di compiere la rapina. [17], Il 27 dicembre 1990 vennero uccise due persone a Bologna in due diversi episodi di violenza. Nel 2001, Fabio Savi concesse un'intervista al programma di Rai 3, Storie maledette, durante la quale dichiarò che il movente delle attività criminali della banda era procurarsi denaro[69]. [35][36], Il 18 agosto 1991 vennero uccisi in un agguato, a San Mauro Mare, Ndiaj Malik e Babou Chejkh, due operai senegalesi, mentre un terzo, Madiaw Diaw, rimase ferito. Sconcerto nei familiari delle vittime: “Un dolore continuo”. [12][13], Nel 1989 venne ucciso, durante una rapina ad un supermercato di Corticella, Adolfino Alessandri, pensionato di cinquantadue anni, che si trovò ad essere testimone oculare della rapina e venne di conseguenza crivellato di colpi. La maggior parte dei componenti della banda armata erano membri della Polizia di Stato.[2]. Sopra i Savi "c' è qualcuno molto in alto che sa tutto, che li ha coperti, che ha commissionato alcuni dei loro delitti più feroci". ' SAVI, ANCORA LIBERI COMPLICI E MANDANTI' BOLOGNA - "La Banda della Uno bianca non è tutta lì. BOLOGNA - "La Banda della Uno bianca non è tutta lì. Il primo a essere arrestato. Sarei curioso di sentire cosa dicono in proposito.....". [70]», Cronologia delle principali azioni criminali, I presunti rapporti coi servizi segreti italiani, Banda della "Uno bianca", scarcerato l'ex poliziotto Marino Occhipinti, Uno bianca: si indaga su un ex carabiniere. Anche lui, come il fratello, fece domanda per entrare in polizia, ma un difetto alla vista gli pregiudicò questa carriera. Fratelli Savi, Roma: su Tripadvisor trovi 16 recensioni imparziali su Fratelli Savi, con punteggio 4 su 5 e al n.6.725 su 12.605 ristoranti a Roma. Se chi ha condotto le indagini parla di corpo di indagine corretto , per i familiari delle vittime non tutta la verità sarebbe emersa. Dopo la strage del Pilastro del 4 gennaio 1991 (durante la quale rimase ferito), la procura dispose che venisse compilata una lista dei cittadini dell'Emilia-Romagna possessori del fucile d'assalto Beretta AR 70 utilizzato durante la sparatoria. Debole di carattere, subì la personalità più forte e dominante dei fratelli maggiori. E a taccuino chiuso dice: "Eva filmò i Savi durante una rapina. Questo destò la curiosità degli investigatori presenti sul posto, che confrontarono la fisionomia del conducente con quella rimasta impressa nei filmati ripresi nelle banche rapinate. Ce ne sono ancora altri in libertà". IFQ. (Fotogramma) (Fotogramma) Eva Mikula alla lettura della sentenza nel 1997. Non c'è nient'altro.». Adnkronos 1. Alcuni dei loro delitti furono ordinati da qualcuno che occupa posizioni molto in alto in Italia. Agli inizi del 1994, il magistrato di Rimini Daniele Paci, costituì un pool di investigatori per risolvere il caso, dopo sette anni di omicidi e crimini ancora senza un colpevole reale, nonostante un grande numero di arresti nel corso degli anni precedenti, poi dimostratisi errati e fuorvianti. "La Banda della Uno bianca non è solo i fratelli Savi e i poliziotti arrestati. Gli stessi che hanno sempre coperto i colpevoli". Vi aspettiamo! Grossi venne contattato dagli estorsori e si fermò nei pressi di un cavalcavia poco prima del casello di Cesena. Processo alla banda dei fratelli Savi (Uno bianca) Assieme ai fratelli, formava la struttura principale della banda. [6] L'omicidio di Mosca fu il primo della serie che avrebbero commesso i componenti della banda. Non partecipava mai alle azioni omicide del gruppo. ancora indizi verso la "Uno bianca", TROPPE SPIETATE ANALOGIE A BOLOGNA TORNA L'INCUBO DELLA 'UNO BIANCA', la banda della Uno bianca torna a colpire: ucciso un bancario, Uno bianca, Roberto Savi chiede la grazia, Uno Bianca: Savi in sciopero della fame, "la mia famiglia non deve pagare", Uno Bianca, Fabio Savi chiede lo sconto di pena, Uno Bianca, niente sconto di pena per Fabio Savi, Uno Bianca: Alberto Savi chiede perdono - Top News - ANSA.it, Resoconto stenografico della seduta n. 165 Legislatura 14º del 07/05/2002 della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana, «Iniziò per scherzo, finì con 24 delitti», MIRRI GRAZIANO di Cesena (ucciso dai banditi della UNO BIANCA) cronache tg, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Banda_della_Uno_bianca&oldid=120417494, Errori del modulo citazione - citazioni con URL nudi, Errori del modulo citazione - date non combacianti, Voci non biografiche con codici di controllo di autorità, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Un referente di spicco per il traffico d' armi, l' affare al quale secondo i giudici di Rimini la banda dedicava gran parte delle sue attività quando non era impegnata a rapinare e uccidere. [20] Nonostante le gravi ferite riportate, il militare cercò di fuggire, ma andò a sbattere contro dei cassonetti della spazzatura. Il gruppo criminale si impossessò anche del foglio di servizio della pattuglia e si allontanò dal luogo del conflitto a fuoco. Chi è veramente Eva? L' ungherese dedica un capitolo a parte ad Eva Mikula, l' amante di Fabio, la ragazza del mistero che ha raccontato tutto dei crimini senza fine dei fratelli killer, conquistandosi fino a ieri la protezione degli inquirenti. La motivazione dello sciopero sarebbe la richiesta da parte di Savi di essere trasferito in un carcere più vicino alla sua famiglia e la possibilità di lavorare per provvedere alla stessa[54]. Carne alla brace e pizzeria; Rustici e Focacce; Ristorante con primi piatti di stagione; GALLERIA ; CONTATTI; Contatti. Il 19 giugno 1987 la banda mise a segno il primo colpo con una rapina al casello di Pesaro, consumata a bordo della Fiat Regata grigia di proprietà di Alberto Savi alla quale avevano apposto una targa falsa; il bottino ammontava a circa 1.300.000 lire. Fratelli Savi, Vector. Ce ne sono altri ancora in libertà. La domanda venne ritirata il 24 agosto, dallo stesso Savi, a seguito del parere sfavorevole espresso dal procuratore generale bolognese, Vito Zincani. Nasser, Qutb and the Clash that Shaped the Middle East, Princeton University Press, Princeton & Oxford 2018 . Fratelli Savi è su Facebook. Questo avrebbe anche spiegato perché i criminali riuscissero sempre a evitare le pattuglie e i posti di blocco delle forze dell'ordine, oltre che la loro probabile conoscenza di itinerari che permettessero rapide vie di fuga dopo ogni colpo. Quando esso venne mostrato al marito della Ansaloni, questi dichiarò che assomigliava molto a Roberto Savi, suo cliente abituale, poliziotto di Bologna. Dalla lista stilata il 14 gennaio 1991, risultarono una trentina di individui. L' ungherese non risponde direttamente ma lancia messaggi: "Eva? Nessuno però, tra gli investigatori, collegò realmente Savi al fatto di sangue. L'aggressione non fu a scopo di rapina né per eliminare testimoni di un reato, ma fu motivata dalle ideologie razziste dei membri della banda. Egli sarebbe morto un anno dopo per le ferite riportate. Dopo la condanna all'ergastolo, venne trasferito nel carcere di Sollicciano a Firenze, e in seguito in quello di Fossombrone a Pesaro. Crea Alert 3- 1 -2018. In breve tempo l'auto dei Carabinieri fu investita da una pioggia di proiettili. Poco dopo il duplice omicidio, l'auto della banda tagliò la strada ad una Fiat Ritmo con a bordo alcuni giovani, che inveirono contro il guidatore della Uno bianca per la manovra azzardata. Ultimo aggiornamento: 25/03/2019 14:57:32. Cronaca di un periodo di terrore, Elenco delle vittime della banda della Uno bianca, La Storia siamo noi - A Sangue freddo, la banda della Uno Bianca, https://www.raiplay.it/video/2017/02/Blu-notte-La-banda-della-Uno-Bianca-75a1a038-01e0-4264-9789-c9cc97da2c98.html, La Banda della «Uno bianca» implora il perdono, la banda della uno bianca 2ª parte - YouTube, Sovrintendente della Polizia di Stato Comm.to di Rimini (Oggi Questura)29 luglio 1989, Uno bianca in Romagna Altri tre ergastoli per i fratelli Savi, ASSALTO AL FURGONE CON UNA BOMBA RESTA UCCISA UNA GUARDIA GIURATA, Ferita mai chiusa per i familiari di Umberto Erriu, Uno bianca vent' anni per un processo inutile, «Uno bianca», storia maledetta anche in tv, 3 ottobre 2007 Intitolazione del Giardino della "Noce" a Primo Zecchi, TERRORE NEL CAMPO - NOMADI ' CI DIFENDEREMO CON LE ARMI', strage del Pilastro: sospettato un quarto uomo, UNA FAMIGLIA DI KILLER PER LA STRAGE DEL PILASTRO ARRESTATO IL TERZO UOMO, Pilastro, indagini e liti fra polizia e carabinieri, l'omicidio di Bologna. Ha un volto anonimo. Venne comunque condannato a diciotto anni di reclusione. In una città che aveva subito sulla propria pelle il terrorismo, le azioni dei fratelli Savi e dei loro gregari sembravano più azioni di terroristi, che di banditi". Un tempo faceva il poliziotto. La potenza delle armi utilizzate dalla banda però non lasciava speranze ed entrambi i militari caddero feriti sull'asfalto. [48], Il 3 novembre 1994, Fabio Savi eseguì un sopralluogo presso una banca a Santa Giustina nel riminese, davanti alla quale si trovavano appostati Baglioni e Costanza. Dai quattordici anni in poi, svolse molti lavori saltuari, e possedeva un carattere spavaldo e aggressivo. Coi suoi due fratelli diede vita alla banda della Uno Bianca, che ha sulla coscienza 24 omicidi. E lei non ce l' ha?". Il 24 gennaio 1995 i Santagata e Medda furono dichiarati estranei ai fatti dalla corte di Assise di Bologna[29][30][31] poiché i veri assassini confessarono il delitto durante il processo. A 27 anni dall'arresto dei componenti della banda della Uno bianca, sono ancora tante le ombre. Lo sostiene Tomas Somogy, 42 anni, l' ungherese amico di Fabio Savi e di Eva Mikula (con lei gestiva una società di vendita di auto usate), l' equivoco personaggio considerato il referente dei fratelli killer nei paesi dell' Est. Lavorava come carrozziere e camionista, e conviveva a Torriana, con una ragazza rumena, Eva Mikula, le cui testimonianze si riveleranno decisive nella risoluzione delle indagini. 508 likes. Cronaca Uno Bianca, la Cassazione non concede lo sconto di pena richiesto da Fabio Savi . Roberto Savi, rispetto alle ultime immagini viste al processo, è invecchiato, appesantito, ha barba e capelli bianchi, lo sguardo spento. Alcuni dei loro delitti furono ordinati da qualcuno che occupa posizioni molto in alto in Italia. Insieme al fratello Alberto fu membro della Polizia di Stato presso la Questura di Bologna, dove al momento dell'arresto rivestiva il grado di assistente capo ed effettuava il servizio di operatore radio nella centrale operativa. Così Fabio Savi fa verbalizzare, davanti ai magistrati di Bologna che lo interrogano, le sue ultime ore: «Il giorno in cui venne arrestato Roberto, ricordo che di mattina notai di essere seguito prima da una Fiat Panda rossa e successivamente da una Fiat Tipo bianca, nonché da altre autovetture. Uno Bianca. Cosa c'era dietro? Insieme a Roberto, era l'unico membro presente a tutte le azioni criminali della banda. 515 likes. Il fatto di sangue fu rivendicato dal gruppo terroristico "Falange Armata". Il 30 marzo 2010, con un decreto motivato del tribunale di sorveglianza, Marino Occhipinti, dopo sedici anni di detenzione, usufruì di un permesso premio di cinque ore per partecipare ad una Via crucis a Sarmeola di Rubano, nel Padovano, assieme ad altri detenuti e accompagnato da operatori sociali. Uno Bianca, i fratelli Savi nello stesso carcere . Nel 1976, all'età di ventidue anni, entrò in Polizia e prese servizio a Bologna. Un’analisi dei rapporti fra Fratelli Musulmani e Ufficiali Liberi, in costante tensione fra ideologia e pragmatismo. Vi aspettiamo! Nei giorni scorsi, il senatore Gualtieri, prendendo in esame l'assalto criminale all'Emilia Romagna, ha richiamato analogie con l'azione di un gruppo terroristico che nel decennio passato ha provocato una trentina di vittime in Belgio. https://notizie.tiscali.it/cronaca/articoli/banda-della-Uno-bianca-00001 Decisero quindi di comportarsi come loro, passando le loro giornate ad appostarsi davanti ad istituti di credito, ubicati nelle zone che i criminali preferivano colpire, in attesa di notare qualche persona sospetta. [21] Gli altri due militari, Andrea Moneta e Mauro Mitilini, riuscirono a uscire dall'abitacolo e a rispondere al fuoco, ferendo tra l'altro Roberto Savi. [38], Il 24 maggio 1994 venne ucciso il direttore della Cassa di Risparmio di Pesaro, Ubaldo Paci, freddato mentre stava aprendo la sua filiale alle 08:15.[44][45]. Immediatamente dopo l'arresto, disse ai colleghi «Potevo farvi saltare tutti in aria...»[50]. La prima vittima fu Luigi Pasqui, commerciante di cinquanta anni, ucciso durante una rapina ad un distributore di Castelmaggiore mentre tentava di dare l'allarme. Diverse volte, le aveva puntato la pistola contro per minacciarla. Dal 2002, lavora presso una cooperativa[61]. [21], Il 20 aprile 1991 venne ucciso, a Borgo Panigale, Claudio Bonfiglioli, benzinaio di cinquanta anni, nel corso di una rapina. Ciascuno dei fratelli Savi sta scontando l'ergastolo. Poliziotto al momento dell'arresto, avvenuto il 29 novembre 1994, era agente scelto presso la sezione Polizia Stradale di Cesena. Somogy fa intuire uno scenario torbido. Oltre ai fratelli Savi e ai poliziotti arrestati, ci sono altri complici ancora in giro. Gli adepti sono identificati come Fratelli del Libero Spirito o Fratelli e sorelle del Libero Spirito. [48], I processi si conclusero il 6 marzo 1996, con la condanna all'ergastolo per i tre fratelli Roberto, Fabio e Alberto Savi e per Marino Occhipinti. Quando nel 1987 iniziò l'attività criminale della banda, aveva trentatré anni e svolgeva la funzione di operatore in volante. Uno Bianca, i fratelli Savi nello stesso carcere. La richiesta venne respinta il 3 dicembre 2014, dalla Corte d'Assise di Bologna. Il padre dei fratelli Savi, Giuliano Savi, si suicidò il 29 marzo 1998, ingoiando sette scatole di Tavor, dentro una Uno bianca, parcheggiata a Villa Verucchio, a tredici chilometri da Rimini[51]. Savi, poiché l'arma non era conosciuta dalla polizia bolognese, per facilitare il lavoro della scientifica venne invitato a portare ai colleghi uno dei suoi fucili, egli perciò non potendo consegnare quello utilizzato durante la sparatoria sollecitò l'armeria per l'arrivo del secondo, insistendo molto con il negozio per averlo (telefonò quattro volte in tre giorni). Menu. Savi giunse sul posto con una Fiat Tipo bianca, che però esibiva una targa irriconoscibile per la sporcizia. Fratelli coreani finalmente liberi. In un'intervista riportata nel programma televisivo Blu notte - Misteri italiani di Carlo Lucarelli, un giornalista affermava che dietro la banda si celassero in realtà i servizi segreti. [34], Il 19 giugno 1991 perse la vita a Cesena Graziano Mirri, benzinaio e padre di un poliziotto, ucciso davanti alla moglie durante una rapina al suo distributore in viale Marconi. HOME; CHI SIAMO; COSA OFFRIAMO. Fabio Savi, uno dei componenti della banda, negò affermando: «Dietro la Uno bianca c'è soltanto la targa, i fanali e il paraurti. Anche lui poliziotto, svolgeva la funzione di operatore radio nella questura di Bologna assieme all'amico Roberto Savi. Ne riscontrarono una vaga somiglianza e pertanto decisero di seguirlo. Fratello di Roberto e co-fondatore della banda, nel 1987. I Savi inviarono una lettera a Grossi, indicando la procedura per il pagamento. Bisognerebbe farle fare una prova di tiro per vedere come spara.....certo lei aveva un ruolo nella Banda". In attività tra il 1987 e fino all'autunno del 1994, la banda commise centotrè azioni delittuose,[3] provocando la morte di ventiquattro persone ed il ferimento di altre centodue.[4]. Fratelli Savi . All'altezza delle Torri, in via Casini, l'auto della banda fu sorpassata dalla pattuglia dall'Arma. Dall'auto della banda vennero esplosi colpi di arma da fuoco contro le persone a bordo della Ritmo, che rimasero illese. [37], Nel 1992, non si registrarono omicidi, ma la banda si rese protagonista di quattro rapine in banca e una in un supermercato. Uno Bianca, al Pilastro il ricordo dell'eccidio, UN FERMO PER LA STRAGE DEL PILASTRO - la Repubblica.it, QUEL FEROCE CLAN CHE AVEVA OSATO SFIDARE LA ' STIDDA' - la Repubblica.it, STRONCATA LA PIOVRA DELLE DUE TORRI - la Repubblica.it, troppe spietate analogie a Bologna torna l'incubo della 'Uno bianca', Uno bianca, l'avvocato di Alberto Savi: «Il dolore non l'ha mai abbandonato», Uno Bianca, a Natale permesso premio per Alberto Savi | I famigliari delle vittime: abbiamo paura di incontrarlo, Uno bianca: Pietro Gugliotta torna libero per fine pena, Banda della Uno bianca, al killer vacanza premio nell'hotel di lusso, Uno Bianca: permesso premio per Marino Occhipinti, Banda della Uno bianca, lo Stato condannato a pagare 19 miliardi, Uno bianca e trame nere. Fratelli Savi, Vector. Durante i processi quello che colpisce di più l’opinione pubblica è Roberto: impressiona la freddezza e la tranquillità quasi beffarda con cui racconta anche i più crudeli dei suoi delitti e l’abitudine di rispondere con “affermativo” o “negativo”, invece che con “sì” o “no”, alle domande dei giudici. Dal 2019, usufruisce di un permesso premio per le vacanze natalizie.[59]. Anche lui poliziotto presso la squadra mobile di Bologna, al momento dell'arresto, avvenuto il 29 novembre 1994, era vice-sovrintendente della sezione narcotici della Squadra mobile. [41] Il corpo di Massimiliano Valenti venne ritrovato in un fossato nel comune di Zola Predosa. [33] Durante tale rapina una donna vide Roberto Savi fuori dall'armeria e fornì un identikit agli investigatori. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 3 mag 2021 alle 20:01. Fabio Savi, “il Rambo” Un lungo racconto. Tornano vicini, dunque, due dei killer della banda della Uno Bianca che tra il 1987 e il 1994 uccise 24 persone e ne ferì oltre cento tra Bologna, la Romagna e le ... Leggi la notizia. E' arrivata anche in Romania...", Divisione Stampa Nazionale — GEDI Gruppo Editoriale S.p.A. - P.Iva 00906801006. Il ristorante “Fratelli Savi” si trova immerso nel verde presso nei casali di San Nicola (Olgiata) è un ristorante a conduzione familiare che ti fa sentire a casa . Roberto Savi fu, in ordine di tempo, il primo componente della banda ad essere arrestato, la sera del 21 novembre 1994, mentre si trovava in questura a Bologna. Via del casale di San Nicola 27 Telefono 0687641722 [9], Il 20 aprile 1988 vennero uccisi due carabinieri, Cataldo Stasi e Umberto Erriu, mentre si trovavano in un parcheggio a Castel Maggiore, nei pressi di Bologna, dopo che gli stessi avevano fermato l'auto dei Savi. A questa operazione partecipò l'ispettore Baglioni, colui che nel 1994 con le proprie indagini avrebbe consentito di scoprire l'identità dei componenti della banda. Una protezione perduta dopo che i giudici riminesi l' hanno accusata tra l' altro ditraffico d' armi. - chiede - Non è difficile sapere chi sia veramente. Tale rivendicazione fu però ritenuta inattendibile, in quanto giunta dopo il comunicato dei mass media. Ce ne sono altri ancora in libertà. Nato a Catania, nel 1960. Nel 1992 venne poi trasferito, per cause disciplinari, alla centrale operativa, per aver rasato i capelli a un giovane ragazzo trovato in possesso di sostanze stupefacenti. Ventotto anni di carcere per Pietro Gugliotta, diminuiti poi a diciotto. Patteggiò tre anni e otto mesi in carcere, ed è attualmente un uomo libero, destituito dalla Polizia di Stato[63].
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